Abbiamo scelto per imbottigliare il nostro Aceto, chi da generazioni dedica le sue attenzioni a questa antica usanza Modenese. Questo Aceto Balsamico di Modena IGP viene invecchiato per più di tre anni in botti di rovere.
Il processo di stagionatura in legno, aspro e dolce utilizzato sui piatti pregiati è perfetto.
La storia dell’aceto è antichissima. Per questo motivo ci siamo interessati a questo meraviglioso condimento già citato ripetutamente dalla Bibbia, se ne sono trovate tracce in un vaso dell’Egitto prefaraonico, vecchio di circa diecimila anni, a testimonianza del fatto che gli Egizi, così come i Babilonesi e i Persiani, lo conobbero e lo impiegarono per la conservazione dei cibi. Del resto, solo grazie all’aceto i generi alimentari potevano allora essere trasportati su lunghi percorsi. Ma l’aceto era anche, unito all’acqua, una bevanda rinfrescante, contadini e viaggi già atori dell’antichitI Romani si dissetavano con la posca, miscuglio di acqua e aceto i cui venditori, spesso popolari, erano come da noi, almeno fino a non molti anni fa, i venditori di cocco. Si diceva che la posca dava forza, il vino ebbrezza. (Posca fortem, vinum ebrium facit). Una spugna imbevuta di posca fu quella che un pretoriano porse a Gesù sulla Croce. Non quindi un atto di crudeltà, ma di pietà da parte di un umile soldato nei confronti di quello che per lui era un uomo che agonizzava sulla croce.
A tavola, ovvero sulle tavole dei loro celebri banchetti, i Romani non si facevano mai mancare l’acetabolo, ciotola piena d’aceto della capacità di un bicchiere e mezzo nella quale ogni commensale intingeva pezzetti di pane per rifarsi la bocca tra una pietanza e la successiva favorendo, nel contempo, la digestione.
A Roma, a base di aceto erano quasi tutte le ricette di Apicio, grande gastronomo epicureo del I secolo d.C.. Il suo quasi contemporaneo Columella, ci ha lasciato alcune ricette per ottenere l’aceto nelle quali è previsto l’impiego di lievito acido per favorire la fermentazione, nonché l’immersione nel vino di sbarre incandescenti e pigne di abeti ardenti capaci di purificarlo e liberarlo dai cattivi odori. I Romani avevano vari tipi di salse d’aceto, dalla più semplice fino al famoso garum, un infuocato miscuglio di elementi che l’aceto s’incaricava di amalgamare. Aceto si utilizzava anche per condire le acetarie, insalate miste di carne e verdure o solo verdure che venivano servite come intervallo tra una serie di portate e l’altra. E con un sistema che noi oggi chiamiamo “marinatura”, i Romani impiegavano aceto per conservare i pesci fritti.
Il primo Aceto Balsamico IGP imbottigliato dalla prima Osteria Romana di Modena dal 2007,è fatto solo con mosti della zona, italiani,in botti selezionate. Acidità 6°. Si conserva a temperatura ambiente tra 6 e 30 °C in luogo asciutto, bottiglia chiusa con il tappo.